mercoledì 27 gennaio 2010

Napoli: Aggressione duplice a membro di Casa Pound. La Jervolino ne porta le colpe.


Napoli: Aggrediscono militante di Casa Pound, ma l'amministrazione locale e l'informazione nazionale tacciono, complici, oscurando un atto vile e preoccupante.
Sabato notte, alle 22:00 circa, mentre ritornava a casa con il metrò, un militante di Casa Pound, la nota associazione socio-politica di destra, è stato assalito da una brigata formata da cinque uomini appartenenti all'associazione politica di sinistra Rete Antifascista.
Il ventiduenne napoletano è stato oggetto di percosse al corpo ed al volto, riportando una commozione cerebrale causata sia dai calci e pugni sferrati che dai colpi di una catena con la quale è stato colpito al capo.
Soltanto l'intervento provvidenziale di un passante, che ha intimato la sopravvenienza del nucleo 113 della polizia, ha messo in fuga i delinquenti.
Due degli aggressori sono stati segnalati e posti in fermo dalla DIGOS, la divisione della polizia di Stato che si occupa di antiterrorismo,  i quali hanno potuto verificarne l'appartenenza alla flangia di sinistra dei movimenti estremisti.
Ma a rendere peggiore l'accaduto, la notizia che dopo 48 ore, lo stesso studente è stato oggetto di una seconda aggressione, sempre da parte di rete Antifascista, questa volta alle 6:00 del mattino,  mentre lo stesso si accingeva a raggiungere il posto di lavoro.
Analizzando la dinamica delle aggressioni, emerge con chiarezza che siamo avanti a veri e propri agguati studiati a tavolino, e la memoria corre agli anni 70, dove i nuclei violenti della sinistra antagonista seguono schemi di attacco mirati alla persona, non più al collettivo ed alla luce del faro mediatico. Attentati complottati nell'ombra,  nei quali si studiano abutudini e spostamenti della vittima.
Un colpo alle spalle, quindi, che esula dal piano di scontro ideologico e fisico consoni, ma una logica terroristica che colpisce i singoli componenti avversari, proprio quando soli ed inermi. La vigliaccheria e la pericolosità stessa nel declino operativo dei gruppi "Antifascisti", cosadiuvata dalla ignavia (forse voluta) del sinidaco Rosa Russo Jervolino, diviene quindi sempre più preoccupante.
Dagli scontri relativi i fatti di Materdei, CasaPound Napoli continua ad evidenziare che il modus operandi degli organi di amministrazione locale, acuisce le già troppe acredini ideologiche presenti. Gli interventi a continuo discapito delle sigle della destra partenopea, compreso lo sgombero coatto del locale comunale abbandonato (sito in quartiere Materdei) avvenuto lo scorso Novembre, getta una oscura luce sulle reali intenzioni dell'amministrazione del PD, che dovrebbero affrontare la problematica in un ottica super partes, mentre, per ovvie motivazioni elettorali e clientelari (il bacino di voti dei centri sociali ha partecipato sostanziosamente all'elezione della Jervolino) il Comune di Napoli continua a scegliere la strada dell' "occhio chiuso all'occorrenza".
E' proprio dietro a questa coltre di impunità che è maturato l'ennesimo attacco ai giovani di Destra che, soltanto per una casualità, non si è trasformato in una novella tragedia.
- Comportamento criminale -  e - Un gesto vigliacco e criminale, che però non può pesare solo sulle spalle di chi quel gesto lo ha commesso”. Queste le parole di Gianluca Iannone, presidente di Casa Pound Italia, all'indomani dell'accaduto e continua - Se il sindaco Iervolino, sgomberando l’Hmo, voleva ristabilire la pace in citta’, oggi appare evidente che il suo tentativo e’ fallito. Assecondare la tracotanza di chi voleva ‘liberare’ l’ex convento di Materdei a colpi di molotov non ha fatto che alimentare quella spirale di violenza che, a parole, si voleva disinnescare”.
Un duro colpo al Sindaco Jervolino, quindi, già agli ultimi posti per gradimento per una gestione scellerata del capoluogo campano, che deve adesso fare anche i conti con l'inciviltà dei suoi sostenitori.
 Ancora una volta, inoltre, è necessario constatare il silenzio complice degli organi di informazione, che non hanno riportato in alcun modo la notizia. Pare che la violenza, se utilizzata come mezzo politico dalla sinistra, non faccia più notizia.

Un'ombra oscura che, per ora, vede un ragazzo di 22 anni, ferito e dolorante, ma i suoi assalitori, liberi di continuare a malmenare.
Con il beneplacito di coloro che dovrebbero perorare la serenità ed il dialogo, naturalmente.

2 commenti:

  1. Finché continuerà ad esistere l'estremismo ci saranno sempre queste terribili battaglie. Qui invece ci vuole una politica democratica.
    E' inutile che c'è gente che si definisce antifascista e comunista se poi va a picchiare violentemente chi è di Destra, non rispetta le idee degli altri e non rispetta la legge. E' inutile che c'è gente che si definisce anticomunista e fascista se poi va sui muri a scrivere "frogi a morte", oppure "mandiamo via tutti gli immigrati": questa è una politica errata, marcia, vergognosa. Dobbiamo smetterla perché si è dimostrato che tra le due ideologie in senso "attuale" nessuna delle due appartenenze ha ragione.

    Daniele Andreani

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  2. Daniele, lo scontro, anche duro, è parte inscindibile della componente sociale. Ed è l'ordine costituito che ne allenta le tensioni, a volte anche con mano decisa. La pericolosità, vista la tensione sociale crescente ma carente di motivazione ideologica, è che ad accendere la famigerata scintilla sia un comportamento inadeguato dell' "arbitro super partes".
    Comunque, come ho accennato sopra, la carenza di valori ideologici e l'emancipazione sociale, tendono a denigrare da soli i comportamenti violenti delle parti (sia di destra che di sinsitra), tagliando automaticamente i più "facinorosi" dal panorama politico e direttivo del nostro paese. Un partito che nneggia alla violenza, non concorre i favori dell'elettorato, e quindi, non può sperare in ruoli direttivi.

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