giovedì 29 aprile 2010

Casal di Principe (Ce): Brogli elettorali alle comunali. La DdA indaga.

Casal Di Principe: Puntuali imbrogli elettorali alle recenti elezioni comunali. La DDA di Napoli indaga.
Puntualmente, la cittadina del casertano tristemente nota alla cronaca per aver dato i natali al clan dei Casalesi, si evidenzia per imbrogli elettorali. Le votazioni al vaglio della Dda (Direzione distrettuale Antimafia) di Napoli, sono le comunali svolte il 17 e 18 Aprile scorsi. L’appuntamento elettorale ha visto, da subito, il reparto provinciale dei Carabinieri impegnato in perquisizioni ai comitati elettorali con la notifica di cinque informazioni di garanzia. Le ipotesi di reato contestate sono: associazione mafiosa (art. 416 bis) e voto di scambio politico-mafioso (art. 416 ter).



I cinque indagati dalla DdA sono: l’assessore uscente al Personale ed alla Cultura, Antonio Corvino, il fratello Demetrio famiglia già nota agli inquirenti per aver ospitato, nel 1990 , il summit camorristico denominato “del giorno di Santa Lucia”.


Indagati inoltre i tre fratelli Ferraro, Sebastiano (neoeletto Consigliere Provinciale nei Popolari UDEUR), Angelo e Roger.


I magistrati della DdA di Napoli, Antonello Ardituro e Francesco Curcio, hanno disposto il sequestro di materiale cartaceo e documentale, presente nelle abitazioni e nei comitati elettorali degli indagati. Sequestrate anche tutte le schede elettorali le quali saranno, nei prossimi giorni, oggetto di perizia grafica per accertare la possibilità di schede votate dalla stessa persona.


Il cliquet è ben conosciuto agli organi di investigazione. Precedentemente l’apertura dei seggi, i rappresentanti di lista, distraggono una quantità di schede bianche che, successivamente, vengono compilate ed affidate a elettori compiacenti. Costoro ritirano la scheda bianca ma “imbucano” quella già votata, consegnando la neutra agli autori dell’imbroglio. In questo modo, la camorra, riesce a controllare il voto degli elettori che si prestano all’illecito.


Altra modalità di imbroglio oggetto di indagini dei Carabinieri, è quella che vede implicati i rappresentanti di lista. Gli stessi, richiedendo ed ottenendo un duplicato della tessera elettorale, si prestano a doppio voto, sia nel seggio di destinazione naturale, che in quello dove svolgono il ruolo di rappresentanti. A questo proposito sono state richieste, al Comune di Casal di Principe, l’elenco completo di tutti i certificati elettorali rilasciati.


Il neoeletto Sindaco, Pasquale Martinelli, appoggiato dall’ UDEUR e dalle liste civiche, relativamente le indagini in corso dichiara -«Mi dicono che ho avuto oltre il 60% dei voti. Sono soddisfatto, è stata una bella esperienza. Le perquisizioni? Non ho nulla da temere, mi ha sostenuto la gente e ne sono felice». Ma, tra i candidati non eletti, in anonimato, c’è già chi avanza seri dubbi sulla trasparenza dell’esito elettorale. Ad essere messo in discussione, il risultato “strabiliante” del partito UDEUR. Il risultato regionale campano, infatti, vede il partito attestarsi con un 3,35% con un picco del 4,74% nella provincia di Caserta. Nella stessa provincia, per le elezioni provinciali, il partito di Mastella ha visto una preferenza del 6,36%. Il dato fuori media, però, lo possiamo riscontrare proprio nel collegio di Casal Di Principe che vede la preferenza “volare” al 26,49% per le votazioni regionali fino, addirittura, al 30,36% per le elezioni provinciali ed il 31,69% per le comunali.


Risultati nettamente superiori alle scorse tornate elettorali che, ricordiamo, videro l’Udeur esprimere alle provinciali di Caserta ed alle regionale in Campania, il 9,91% ed il 20,84%. Alle precedenti comunali, nella stessa Casal di Principe, le preferenze furono quasi la metà, con un 16,28%. (dati del Ministero degli Interni. Ndr.)


Doveroso quindi, per adesso e fino a chiusura indagini, complimentarsi per l’ottimo lavoro svolto dal partito nella provincia casertana che non ha visto eguale miglioramento in alcuna realtà nazionale. Sarebbe forse lecito chiedersi se l’On. Mastella, non debba trarre insegnamento dal lavoro svolto a Casal di Principe, per porre un termine alla inesorabile discesa di preferenze che vede il proprio partito i Popolari Udeur, attestarsi allo 0,54% su base nazionale. Un lenta ed inesorabile perdita di consensi certamente legata alle inchieste giudiziarie pendenti sul leader del partito Clemente Mastella, eurodeputato, e la moglie, Sandra Lonardo, destinataria di un provvedimento di divieto di dimora in Campania legata all’inchiesta “ARPAC”.


Ma sembra che, a Casal di Principe, data la affermazione del partito, sia chiaro il significato di “innocente fino a prova contraria.

Gianpiero Gambardella

martedì 13 aprile 2010

Santa Maria CV: Fuga di giudici dal Tribunale tra i più esposti e laboriosi.


Il tribunale di S. Maria C.V.  trasferisce, su loro domanda, 15 magistrati. Un indebbolimento che mina pesantemente l'attività di contrasto alla Camorra nella provincia di Caserta.
Nei giorni scorsi, il CSM, ha dato esecuzione alle domande di traferimento di 15 magistrati impegnati presso il Tribunale di S.Maria C.V., baluardo nazionale della lotta alla criminalità organizzata.
In un momento delicatissimo dove, quasi quotidianamente, si raccolgono i frutti del superbo lavoro svolto dal nucleo provinciale dell'Arma dei Carabbinieri e dalle forze di polizia locali, la notizia del trasferimento di un così alto numero di magistrati, lede il barlume di luce dato dall'enorme sforzo investigativo che, in questi ultimi anni, sta positivamente alimentando la fiamma della speranza in "Terra di Lavoro".  La speranza di veder districata l'onestà e la laboriosità della provincia, dalle maglie asfissianti della camorra.
Tra i giudici trasferiti, dichiara il procuratore aggiunto a Napoli,  Federico Cafiero de Raho, anche uno dei soltanto tre magistrati che compongono il collegio della Sezione Misure di Prevenzione. I quali, quindi, resteranno in due ad affrontare un lavoro giudiziario immane che, in questo momento, vede tra tanti altri, l'importante processo a carico del gruppo camorristico Setola, che si compone di oltre 50 imputati.
«Si può immaginare - ha concluso il Procuratore aggiunto De Raho- quali saranno le conseguenze nel contrasto alla criminalità. Mentre noi tutti ci muoviamo per contrastare la camorra del Casertano, vi è un indebolimento nelle strutture che devono giudicare notevolissimo ».
Si attende, adesso, l' immediata quanto necessaria reintegrazione delle forze giudicanti perse, obbligandoci, nel contempo, a ricordare quanto il ruolo di magistrato sia una missione, prima di una professione. Una profusione di coraggio ed impegno che ha lastricato  troppo spesso la strada della giustizia, dello STATO,  con la vita di eroi silenti armati unicamente di senso del dovere ed onestà.

mercoledì 7 aprile 2010

Caserta: Continua il defraudante comportamento clientelare dell' ASI .



All'indomani delle elezioni regionali e provinciali a Caserta, emergono i "colpi di mano" dei direttivi uscenti.
E' il caso, questo, del Consorzio A.S.I. (Area Sviluppo Industriale) di Caserta, dove il Presidente, Piero Cappello, ha prorogato con ordinanza datata 29 Marzo (data stranamente appena antecedente l'apertura delle urne) l'inicarico di Direttore ad Alfredo Carrino.
La fretta con la quale si è proceduto alla proroga in vista degli imminenti cambiamenti nel quadro direttivo di enti e consorzi con l'elezione maggioritaria del centro destra a spodestare l'ultradecennale egemonia della sinistra di Bassolino,  diviene sospetta alla luce dei profondi screzi passati  accorsi tra il Consorzio e Carrino stesso.
Per porre termine all'annoso contenzioso fu deciso, a titolo transattivo, il pagamento della somma di Euro 240.000,00 oltre alla corresponsione dello stipendio mensile pattuito e dei relativi contributi, a patto che il rapporto lavorativo tra Carrino e l'ente dovesse risolversi consensualmente entro l'anno 2009.
Invece l'ordinanza di riconferma emessa, tempisticamente perfetta, lascia spazio a facili, quanto probabili,  interpretazioni  . A dar voce a questa lettura dei fatti, il rieletto Consigliere regionale Angelo Polverino, primo eletto della provincia di Caserta, il quale pubblicamente, denuncia il comportamento del Presidente ASI Cappello, reo di favorire il direttore Carrino per rafforzare la propria posizione all'interno dell'ente.

Chiare le parole dell' On. Polverino:
 "E’ vero che all’Asi tutto è possibile - prosegue - , ma non è chiara la posizione del dirigente rispetto ad un pregresso che deve necessariamente essere chiarito".

Un uso clientelare del Consorzio di Sviluppo Industriale, mezzo di attuazione di interessi privati, più che strumento di sviluppo e sostegno  per le imprese ed i lavoratori. Un "cliquet" questo, che in dieci anni ha prodotto garanzia al mantenimento delle "poltrone" per i dirigenti e gli amici, comprimendo l'economia di Terra di Lavoro e privando le aziende e i cittadini di una importante risorsa di sviluppo.
Una dichiarazione, questa, diretta alla nuova Regione Campania, guidata da Caldoro, perchè intervenga immediatamente sull' ASI. 

lunedì 15 marzo 2010

Il 1° Aprile nasce intrapartito di Fini, Generazione Italia: ma non è uno scherzo al "Cavaliere".

Nasce Generazione Italia, che chiama a raccolta tutti i "finiani" della politica e dell'istituzione. Il PDL inizia una irrefrenabile scissione?
Ormai è ufficiale. Nasce una "iniziativa politica" interna al Polo delle Libertà, ma fedele al Presidente della Camera Gianfranco Fini. A farne da gestore, il vicepresidente dei deputati PDL, e fedelissimo finiano, Italo Bocchino.
Generazione Italia, è questo il nome scelto per quella che, con notevole affanno, si tenta di far passare per una "innocua" iniziativa politica, volta a diffondere "l'ideale" tra le file politiche del PDL, ma che assurge a chiari connotati di scisma. 
Ironica anche la data scelta per la presentazione agli organi politici e di informazione: il primo di Aprile. Un gradevole tiro mancino al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi anche se, ci tengono a precisare, non sarà uno scherzo. 
Ed in effetti c'è molto poco da scerzarci su questo scisma che coinvolge le due correnti forti del primo partito del panorama politico italiano. Ormai da tempo, i due protagonisti del centro destra, Fini e Berlusconi, fedeli al canovaccio delle coppie separate in casa, si tirano piatti e bicchieri e litigano a suon di comunicati stampa che vedono il "gianfrancone nazionale" sempre più defilato in posizioni centriste, ed il "cavaliere" sempre meno convinto della "comunione" con AN.
Il proposito di GI sembra una decisa risposta speculare ai "Promotori della Libertà" iniziativa voluta dal premier, con a capo la Brambilla ma che, diversamente da questa, non dialoga con i movimenti, ma direttamente con la classe politica e con il territorio.
Insomma, per strutturazione ed organizzazione, questo "movimento" voluto da Fini, sembra proprio assumere i caratteri di un neonatale partito moderato, l'apoteosi del disegno politico dell'ex delfino almirantiano il quale, dopo aver messo alla porta l'ideologia missina ed aver rinnegato ogni ideale (che comunque lo ha portato al ruolo che detiene oggi), intonso continua il suo percorso personale verso il gradimento elettorale.
Aria di cambiamenti, quindi, e di grandi manovre che, come già in passato, vedranno il non più delfino ma ormai volpe, Ginafranco Fini, dare ancora una volta prova magistrale di scaltrezza e trasformismo.
Chissà che, lentamente, non stia scivolando su posizioni comuniste.
Bersani è avvisato. Facesse attenzione alla propria poltrona.

mercoledì 10 marzo 2010


C'è un Italia che lotta per i propri sogni.
Noi siamo al suo fianco.
(Intesa San Paolo)
No. Proprio no.
Le banche non sono  al fianco del popolo italiano.
Le banche sormontano le spalle stanche degli italiani, assorbendo, avide, le ultime forze rimasteci.  
Senza alcun riguardo, senza nessun ritegno.
Sulle spalle di tutti, anche di Giulia e Sara (spot Intesa ndr.) che, neolaureate e senza esperienza lavorativa se non un impiego saltuario di supplenza o un contratto di collaborazione,  vogliono riattare e riaprire l'asilo che hanno frequentato da piccole. Un' iniziativa lodevole che dimostra la responsabilità  e l'impegno di coloro che si affacciano al mercato del lavoro mettendo in gioco se stessi e le proprie capacità. Peccato che qualsiasi banca, compresa Intesa San Paolo, non finanzierà mai il loro progetto. Almeno che non abbiano garanzie reali sufficienti a coprire l'initero investimento, o buona parte di esso, non avranno alcuna possibilità di accedere al credito bancario che viene precluso, per regolamento, a ogni attività imprenditoriale che non dimostri almeno due esercizi attivi ed un fatturato che possa garantire il ritorno economico del prestito alla banca.
Forse sarebbe giusto consigliare alle due ragazze di attendere tempi migliori e di tenere stretti i  miseri impieghi saltuari che hanno potuto trovare. 

Stessa cosa per Claudio (spot Intesa ndr.) che a 33 anni è un ricercatore nel campo biomedico. Laureato con lode, ha svolto il dottorato negli USA.  Il perchè non abbia conseguito la sua specializzazione in Italia, è retorica spiccia. Nel nostro paese, la ricerca, è un campo completamente sottovalutato, cannibalizzato. Demandato al pieno appannaggio dei "baroni" delle università, che usano elargire le poche borse di studio, le borse di ricerca, soltanto ai propri accoliti. Un modo per mantenere tra le proprie mani il potere sulle nuove generazioni. Borse a tempo semivuote, tra l'altro, che pagano gli sforzi cognitivi ed intellettivi dei giovani ricercatori, con cifre a due zeri. Manovali della scienza insomma.
Claudio, quindi, ha giustamente deciso di non svendere la propria conoscenza, di non sottostare alle angherie ed alle vessazioni dei Docenti, di non scendere a patti con i potentati locali, elemosinando un posticino dove tenere la bocca chiusa e dire sempre si. Claudio ha deciso di rimanere in California, dove alla luce dei risutati accademici conseguiti, ha potuto esprimere il proprio valore in un laboratorio biomedico che ne comprende le potenzialità, valorizzando le capacità. Claudio però ha la sua città, Napoli, negli occhi. E vuole tornare nel proprio paese per contribuire, con le competenze acquisite, al valore nazionale.
Se fossimo nella realtà, Claudio, avrebbe relegato il suo patriottismo, la sua dignità di italiano  ad una foto e sarebbe rimasto in America. Nella realtà, non ci sarebbe nessun laboratorio pronto ad accoglierlo, nessun collega lieto ed orgoglioso di averlo in equipe. In Italia, dove gli investimenti per la ricerca nel campo privato sono visti come "accessori" e superflui, le aziende che vedono lontano e che distraggono capitali verso la ricerca, sanno di poter scegliere  laureati e pagarli una miseria. Sanno che il mercato del lavoro è saturo e che, per non dover emigrare, dovranno accontentarsi, dovranno incamminarsi sulla strada della frustrazione professionale ed umana. Ma non i migliori. Non chi conosce il proprio valore. I ricercatori migliori, scappano dal nostro paese, per crescere, per migliorare ancora più. Collaborando alla crescita delle nazioni civili. Svilendo, ed a pieno diritto, il progresso italiota.

Ed infine Luca (sempre spot Intesa ndr.) imprenditore italiano che si trova allo streguo delle forze. Domani dovrà comunicare ai propri dipendenti che l'azienda chiuderà i battenti. Dopo tutti gli sforzi fatti, dopo aver visto le porte chiuse in faccia dalle banche, dopo aver sopportato il peso di uno Stato,  socio maggioritario, che acquisisce più del 50% degli utili aziendali presunti attraverso la miriade di tassazioni, ma che latita quando l'impresa trova sul suo cammino la criminalità, la corruzione, le truffe, l'inesigibilità dei crediti, (per i quali esige comunque il pagamento dell'IVA), le contingenze del mercato.
Luca è il simbolo dell'intero comparto di piccole e medie imprese italiane, asfissiato dalla crisi, dalla diminuzione dei consumi, dalla assurda magra finanziaria alla quale veniamo sottoposti. Le PMI, che sono il vero tessuto produttivo nazionale,  vedono quotidianamente sparire gli affidamenti bancari conquistati in anni di lavoro e che mai quanto oggi, nel pieno di una crisi mondiale causata proprio dalle speculazioni e dalle ingerenze degli istituti di credito, proprio oggi divengono necessari per continuare a tenere duro, per continuare a sperare nel futuro. Per poter avere il sogno, domattina, di continuare ad esistere, ad operare e non essere costretti a gettare anni di lavoro, nel pozzo nero del fallimento.
Luca, per evitare il licenziamento dei suoi collaboratori, decide di utilizzare le ultime risorse, personali delle quali dispone, rischiando tutto ciò che possiede.
Perchè anche lui è consapevole che il sistema bancario italiano, così impegnato nel ridurre la propria esposizione finanziaria verso le imprese per assicurarsi gli utili previsti, non farà nulla per sostenerlo. Non farà nulla per sostenere nessuno che non abbia salde maniglie politiche.

"Intesa San Paolo. Noi siamo al tuo fianco" dicono.
Peccato siano totalmente indifferenti a tutto ciò che ci accade.
Il ridicolo di dover, indegnamente, subire anche questi spot demagogici e spudoratamente bugiardi.