venerdì 6 novembre 2009

Storace...quando politica è coerenza.


Continua ciò che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o almeno arriverai in alto ad un punto che tu solo comprenderai non essere la cima.
(Seneca)


Intraprendere la carriera politica non è semplice. Non se si ha un bagaglio di profondi valori, non se si è coerenti con se stessi, con le proprie idee, con la propria integrità. Se ci si rifiuta di barattare il credo in un più mite e redditizio qualunquismo .
Non è facile essere un Politico con la "P" maiuscola, uno "vecchio stampo", intriso di moralità, di giustizia e senso del prossimo, delle necessità della comunità.
Ed è sempre più difficile rispettare il valore dei "NO", dei "non ci stò", di rinunciare ad alleanze immotivate, di patteggiare la propria identità.
Essere politici come lo è Francesco Storace, è un continuo percorso in salita, senza tregua, senza riposo. Ed alle volte, purtroppo, senza i giusti riconoscimenti.
Ma pieno di soddisfazioni come quella di vedere intatta la propria integrità ideologica. Una coerenza tanto bistrattata da chi non possiede una dimensione e fa dell'opportunismo la propria bandiera.
Storace, nel suo percorso politico, ne ha viste di bandiere mutare. Prima quella "fiammata" di MSI, quando si parlava di "Orgoglio patriottico", di "Tutela del popolo", di "IDENTITA' NAZIONALE" senza indugiare in inopportune indecisioni o troppo opportuni ripensamenti. Quando ancora si parlava la lingua missina, quando c'era profonda autocritica, ma, anche, giusto riconoscimento alla verità storica ed ai valori universali, quando si tuonava contro l'indecenza e la faziosità dei "facili giudici". Il Movimento Sociale di Almirante dei "combattiamo", del "non rinnegare, non restaurare", dell'esporsi in prima persona, testa alta, ai giudizi ed alle critiche, ma con uno sguardo all'inevitabile evoluzione sociale (e il passaggio di consegne ad un moderato Gianfranco Fini ne fù la prova). Poi il ricambio, il Movimento Sociale muta in Alleanza Nazionale, assumendo caratteristiche di innovamento e progresso. Una nuova bandiera, insomma, che pur tenendo in mostra la Fiamma tricolore non riesce, nel tempo, ad ottemperare alle motivazioni e le spinte che le diedero i natali. Un partito che non è più se stesso e che fa malamente i conti con il tradimento degli ideali , che svende la propria identità pur di accaparrarsi una blanda presenza al governo.
Qui Storace non ci stà, in questo momento rifiuta una bandiera non più sua e si distacca , dopo essersi invano battuto contro le decisioni autolesioniste e populiste di chi ha incrinato e sfaldato le fondamenta della Destra, all'allegro fischiettare di libertà paventata ed inopportuni ripensamenti. Francesco Storace si distanzia dalla svendita degli ideali, rinunciando all'agio di una via battuta dall'ipocrisie, e crea un nuovo partito, rispondendo a chi non ha residenza intellettuale in una destra alla deriva centrista. Una "casa politica" per coloro i quali i sentimenti di orgoglio e dignità, di Nazione e Stato restano tali solo se coerenti a se stessi.
Nasce quindi LA DESTRA, un partito che fà delle proprie battaglie sociali, la maggiore forza. Una sfida forte, difficile ma possibile. Un partito che ieri ha riunito i suoi iscritti per la Seconda Conferenza nazionale, ribadendo i punti saldi ed indiscutibili: Moralità, politiche sociali, identità, valori portanti,tradizione, carattere, orgoglio nazionale, parlando di condivisione con i partiti di governo, ma mai di sudditanza. Una vera identificazione per la Destra, che farà strada, e tanta. Se pure in salita.
Tra cambi d'opinione e scandali, faccendieri ed voltagabana, gli opportunisti, i loschi, i moderati senza idee, i fintimoralisti, tra tutti coloro che schiacciano con i piedi la dignità di essere italiano, una voce differente. Si può opinare le sue idee, si possono non condividere le scelte o le visioni politiche, ma nessuno può confutare la linearità e la coerenza della carriera di Francesco Storace, segretario nazionale di La Destra, giornalista, uomo politico, italiano.

Nessun commento:

Posta un commento